testo: È la megalopoli per antonomasia ad ospitare la mostra dell’artista romano nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura. Classe 1967, diploma di pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma, conosciuto nel mondo dell’illustrazione a partire dalla fine degli anni Ottanta, le inquiete figure di ONZE le abbiamo ritrovate su numerose copertine di volumi per Mondadori, Feltrinelli e Laterza. Atmosfere urbane alla Sironi, colori che ricordano la palette degli astrattisti russi, deformazioni della migliore tradizione dell’espressionismo tedesco, le sue opere, prodotte dal 2007 ad oggi, si concentrano sul volto (destrutturato), sul corpo (lascivo) e sulla città (sospesa). Uno spaccato di contemporaneità ma carica di storia, come la città che ospita le opere, ancorata alla tradizione ma proiettata nel fulturo. (DP)
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È la megalopoli per antonomasia ad ospitare la mostra dell’artista romano nella sede
dell’Istituto Italiano di Cultura. Classe 1967, diploma di pittura all’Accademia di Belle
Arti di Roma, conosciuto nel mondo dell’illustrazione a partire dalla fine degli anni
Ottanta, le inquiete figure di ONZE le abbiamo ritrovate su numerose copertine di volumi
per Mondadori, Feltrinelli e Laterza. Atmosfere urbane alla Sironi, colori che ricordano
la palette degli astrattisti russi, deformazioni della migliore tradizione dell’espressionismo
tedesco, le sue opere, prodotte dal 2007 ad oggi, si concentrano sul volto
(destrutturato), sul corpo (lascivo) e sulla città (sospesa). Uno spaccato di contemporaneità
ma carica di storia, come la città che ospita le opere, ancorata alla tradizione ma
proiettata nel fulturo. (DP)
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